In questi giorni, contattando i miei Colleghi per chiedere la loro partecipazione ed il loro appoggio al voto di mercoledì 10 luglio prossimo, mi sono soffermato a pensare su quanto poco tempo questa Federazione abbia ultimamente dedicato all'ascolto dei propri Associati, cercando di entrare nei loro uffici, nei loro negozi su strada, condividendo i loro problemi e le loro paure, per poterli affrontare insieme. Così mi sono trovato a chiedermi: se questo fosse stato fatto, con metodo, con pari attenzione sia per il capoluogo, sia per la provincia, come sta accadendo in questi giorni di continue telefonate, messaggi, lettere per strappare un altro voto, quante risposte in meno avrei dovuto ascoltare come quella che mi ha dato dieci minuti fa l'ennesimo collega: "Guarda, mi dispiace, verrei volentieri ma non ho tempo: sto chiudendo".
Per chi fa sindacato, per chi fa volontariato, ma quello vero, quello sentito, quello che vivi come una passione, frasi come questa rappresentano una sconfitta. Bruciante. Ed allora ti chiedi cosa si sarebbe potuto fare di più, o cosa non è stato fatto, vai ad analizzare l'attività della Federazione ed i suoi attori che sono i Consiglieri uscenti.
Dal di dentro la prospettiva è talmente diversa che diventa difficile raccontarla ai tuoi stessi Colleghi iscritti, tanto le dinamiche si sono stratificate e tanto poca è l'attenzione che viene data a questi problemi da parte di chi sta lottando per mantenere aperta la sua attività e che, forse, si è iscritto solo per potere usufruire dell'assicurazione professionale obbligatoria.
Ma un Sindacato come il nostro non è solo questo e per il futuro dovrà sapersi rifondare, dovrà avere capacità ed energie per reinventarsi, per tornare ad essere percepito da tutti gli Iscritti come un forte valore aggiunto. Per potere sopravvivere. Tutti. Insieme.
La conferma di quanto ho appena scritto me l'ha fornita un altro Collega che non ha rinnovato la quota per il 2013. Questo ex Associato, tesserato dal 2002, ha lamentato di essersi sentito abbandonato, di non avere ricevuto dalla nostra Associazione quello che si aspettava quando ha pagato la sua quota di iscrizione lo scorso anno. Ha così stipulato un'assicurazione tramite un forum ed ha risparmiato quel tanto che gli necessitava per pagarsi luce e telefoni per un altro mese. Non sarà stata una super assicurazione, ma tanto bastava per lavorare. Quello che invece mi ha fatto riflettere, e che dovrebbe farlo fare anche a chi, del vecchio Consiglio, ha voluto ricandidarsi, è che oggi, per molti Colleghi, il valore aggiunto percepito della nostra Federazione è inferiore ad un mese di bollette pagate.
Tuttavia, il paradosso sta proprio nel fatto che la bassa percentuale di Associati attenti al nostro operato fa sì che il "Prodotto Federazione" ne risenta, a discapito di tutti. Federazione compresa.
La scelta condivisa di volere inserire nella nostra lista elettorale solo 6 Consiglieri uscenti su 20 candidati vuole essere un segnale forte in tal senso: la qualità della nostra Federazione dipende dalla buona volontà di chi si propone al suo elettorato.
Se chi ha avuto ruoli di responsabilità non ha saputo ripagare con il suo impegno la fiducia di chi l'ha votato e non ha lasciato più spazio, con la propria ricandidatura, a forze fresche e più motivate a lavorare, ha dimostrato di non avere a cuore il bene del nostro Sindacato.
Purtroppo, il mancato controllo da parte degli Iscritti in grado di determinare un loro voto responsabile, ha come conseguenza il ripetersi dei problemi e questo a danno della nostra stessa categoria.
F.D.
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