martedì 22 dicembre 2015

SANTO NATALE 2015





LA REDAZIONE DI INFOCENTOCASE E LA CENTOCASE
AUGURANO A TUTTI I LETTORI
AI PROPRI CLIENTI E AI COLLEGHI
UN FELICE NATALE E UN PROSPERO ANNO NUOVO


lunedì 7 dicembre 2015

NULLA LA PATTUIZIONE SUL MAGGIOR CANONE DI LOCAZIONE IN NERO




NULLI GLI ACCORDI CHE PREVEDONO CANONI MAGGIORATI IN NERO

La Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con sentenza n. 18213 del 17/09/2015 è intervenuta su un caso tutt'altro che infrequente di una scrittura privata (esplicitamente concepita con finalità di evasione fiscale) con la quale il proprietario e il conduttore, accanto al contratto di locazione regolarmente scritto e registrato, prevedevano il pagamento di una somma maggiore rispetto a quella evidenziata dal contratto cosiddetto "ufficiale".
La Corte si è espressa chiaramente per la nullità della seconda scrittura che andava a sostituire quella ufficiale, motivando la decisione non nella mancata o nella tardiva registrazione della scrittura elusiva (la quale, nel caso esaminato dalla Corte, era stata registrata in corso di causa), bensì nella violazione di legge da cui discende una nullità assoluta e insanabile, in quanto la scrittura dissimulata, contenente il canone oggettivamente pattuito "in nero" è stata considerata, nell'ambito delle locazioni abitative quali quella oggetto della vertenza, palesemente contraria al divieto imposto al locatore dall'art. 13 comma 1 della Legge 413/98 che recita:" E' nulla ogni pattuizione volta a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato".
Con la nullità della seconda scrittura, il conduttore è quindi legittimato a richiedere la restituzione delle maggiori somme versate rispetto al minore canone fittiziamente e simulatamente pattuito nel primo contratto, cioè quello inizialmente registrato. L'azione di restituzione da parte del conduttore può essere esperita in qualsiasi momento nel corso del rapporto di locazione e comunque anche entro sei mesi successivi all'effettivo rilascio dell'immobile locato; questa seconda facoltà viene riconosciuta al conduttore al fine di evitare possibili ritorsioni da parte del locatore (una su tutti, il mancato rinnovo alla prima scadenza) ma, soprattutto, per consentire all'inquilino di richiedere al proprietario anche quelle somme versate ma cadute in prescrizione (decennale).






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mercoledì 2 dicembre 2015

NOTA TERRITORIALE PRIMO SEMESTRE 2015



L'ANDAMENTO DEL MERCATO DELLE ABITAZIONI IN PIEMONTE

E’ stata recentemente pubblicata la Nota Territoriale, settore residenziale, riferita al primo semestre del 2015 per il Territorio di Torino, redatta dall’ufficio provinciale, con il supporto dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
La nota evidenzia come, nei primi sei mesi del 2015 Torino ha totalizzato ben il 57,6% dell’intero mercato immobiliare residenziale piemontese. Nel dettaglio, si rileva come all’aumento delle transazioni (4.814 abitazioni, + 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2014) non sia corrisposto un rialzo delle quotazioni medie che, invece, sono mediamente diminuite del 2%.
La Nota ha registrato un aumento del volume degli scambi anche negli altri comuni capoluogo del Piemonte, dove spiccano Alessandria, con +18,2%, e Vercelli, che guadagna il 16,3 per cento. Fanno eccezione Asti e Novara, in flessione, rispettivamente, del 5,7% e del 5,0%. Le quotazioni degli immobili negli altri comuni capoluogo risultano negative e con cali maggiori a Biella (-5,6%) e Novara (-4,7%) mentre risultano stabili i prezzi ad Alessandria e a Cuneo.
Forti flessioni delle compravendite di abitazioni si sono registrate nelle macroaree “bassa val di Susa” (-12,6%), Eporediese (-13.4%) e “zone montane ovest” (-21%); l’Eporediese, in particolare, mostra anche un consistente calo dei prezzi con una perdita di circa 14 punti percentuali.
I prezzi delle case diminuiscono in tutte le macroaree provinciali tranne che in bassa val di Susa (+3,2%), nel pinerolese (+0,8%) e in val Sangone (+6,6).
Torino città è suddivisa in 41 zone; a Santa Rita Mirafiori è stato effettuato il maggior numero di compravendite (657 Ntn), seguono zona corso Palermo (329 Ntn), zona San Paolo Spina 1 (335 Ntn), zona Madonna di Campagna (327 Ntn) e zona Aeronautica Parella (368 Ntn).
Le zone più quotate hanno volumi di scambio più ridotti. In particolare, tra le zone più costose, si confermano via Roma (3.133 euro/mq), Carlo Emanuele II (3.105 euro/mq), Vinzaglio (3.044 euro/mq), Valentino (3.100 euro/mq), Crimea (3.075 euro/mq) e Duca d’Aosta (2.950 euro/mq).
L’incremento di valore maggiore (+8,3%) si è rilevato nella zona San Salvario che, storicamente, è la zona centrale meno apprezzata ma soggetta a una continua riqualificazione urbana. Tutte le altre zone segnalano flessioni dei prezzi rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, in particolare la zona di via Garibaldi (-8,8%) e di Porta Palazzo (-9,5%).
Infine, da segnalare che le abitazioni maggiormente compravendute dai torinesi sono state prevalentemente quelle di dimensioni piccole e medio piccole, comprese tra i 50 e gli 80 metri quadri.




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